Il Blog di Alfredo Budillon

domenica, giugno 15, 2014

Tempi persi

Il libro “tempi persi”, Guida editore, pubblicato in questi giorni, che raccoglie i contributi di Sergio Locoratolo sul Corriere del Mezzogiorno e Corriere Economia dal 2008 al 2013 è una occasione preziosa per riflettere sul passato, guardando all’oggi ma soprattutto al futuro, di Napoli e della Campania. La prima riflessione, leggendo il libro, riguarda l’amara costatazione che, come recita anche il titolo, tutti i nodi sollevati in questi anni da Locoratolo, sulle scelte amministrative, la politica il necessario rinnovamento dei partiti, sono ancora lì e aspettano risposte. La seconda riflessione è che, pur nella diversità di approcci, nè il “fumo rivoluzionario” del Sindaco arancione De Magistris, né l’apparente pragmatismo pacato del governatore Caldoro, hanno saputo affrontare i principali nodi che riguardano lo sviluppo ed il rilancio della città e della regione. Spesso le difficoltà dell’uno e dell’altro si sono anche intrecciate in un perverso “sinergismo” distruttivo, basti pensare ai traporti, a Bagnoli o alla vicenda del Forum delle Culture. E bisogna dirlo con chiarezza: non tengono le considerazione sulla situazione pregressa e sull’eredità negativa delle giunte di centrosinistra che hanno governato Napoli e la Campania in precedenza. La città, vive un degrado materiale (condizione stradale, sporcizia, verde pubblico etc) ed una separatezza tra istituzioni e cittadini che mai si era visto anche negli anni precedenti. Così come la Regione, per fare un esempio, sulla Sanità, al netto della situazione finanziaria e del commissariamento, avrà anche annullato il deficit ma a che prezzo ? Si è smarrita in questo settore qualunque ipotesi di riforma : la mancata riorganizzazione delle reti assistenziali da quella dell’emergenza a quella oncologica (gli annunci di questi giorni arrivano in questo ultimo caso dopo enormi ritardi rispetto a delibere di indirizzo e a decreti nazionali), le lungaggini sull’Ospedale del Mare, le condizioni dei nostri presidi ospedalieri rispetto al rinnovo tecnologico, il mancato riequilibrio ospedali/territorio, il mancato ridimensionamento di un privato ipertrofico, tanto per fare degli esempi. La terza riflessione è che le difficoltà del PD campano, incalzato spesso da Locoratolo nei suoi articoli, sono tutte lì e nonostante il ciclone Renzi, confermano la specificità di un gruppo dirigente regionale e cittadino che non hanno saputo rinnovarsi, soprattutto nelle pratiche oltre che negli uomini e donne che lo guidano. I risultati delle ultime elezioni amministrative ce lo ricordano con chiarezza. IL PD in Campania che aveva beneficiato, anche se meno che in altre regioni, dell’effetto Renzi nelle elezioni Euopee, accusa sconfitte e difficoltà nel voto amministrativo, al netto di alcuni risultati importanti e simbolici come ad esempio Casal di Principe. E le difficoltà sono tutte legate a come si è arrivati a selezionare i candidati sindaci, e le alleanze per le elezioni e dunque ai gruppi dirigenti provinciali e regionali del partito democratico. Senza tralasciare che, unici in Italia, né il PD di Napoli né quello della Campania hanno completato la nomina degli organismi dirigenti. Eppure se non ora quando ? Se non si sfrutta ora il vento di cambiamento che ha impresso Renzi nel PD, rinnovando a tutti i livelli una intera classe dirigente e soprattutto ridando speranza e personalità ad un partito smarrito dopo le ultime elezioni politiche, rischiamo di arrivare impreparati per i prossimi appuntamenti delle elezioni regionali del 2015 e di quelle Comunali del 2016. Soprattutto, in un elettorato mobile e che oramai sceglie molto meno in base ad una appartenenza consolidata ad un campo politico, come riannodiamo il rapporto tra il partito democratico e la società napoletana e campana, così logorato negli ultimi anni ? Ne parleremo Lunedì 16 alle ore 18,00 presso l’ Università telematica Pegaso in Piazza Trieste e Trento oltre che con l’autore, con il presidente della Regione Campania Stefano Caldoro, con il direttore del Corriere del Mezzogiorno Antonio Polito, con il deputato PD Guglielmo Vaccaro, con Paolo Macrì che ha scritto l’ introduzione al libro e con Marco De Marco che del Corriere del Mezzogiorno è stato direttore negli anni coperti dal libro di Locoratolo.

domenica, aprile 15, 2012

Riflessioni pacate e un po' antipatiche sulla Coppa America a Napoli.

Oggi ho visitato il villaggio in Villa Comunale e sotto la pioggia con tanta gente mi sono affacciato a via Caracciolo. Lo spettacolo e' stato sicuramente notevole. A chiusura di questa settimana e' bene dire pero' alcune cose di verita': 1) Prima di tutto sicuramente è stato un bello spettacolo, pero' poi i punteggi, i vincitori, etc , non contano nulla, la vera coppa America e la Vuitton Cup si disputeranno altrove e altrove si concentrera' il grande interesse. I catamarani sono molto spettacolari, per altro questi visti a Napoli non sono neanche quelli che gareggeranno nella Coppa Americana l'anno prossimo (sono piu' piccoli), ma mi sembra che hanno poco a che fare con le barche a vela e con le regate in generale, non sono infatti neanche una categoria olimpica, e piuttosto sono dei giocattoloni costosi. 2) Ha vinto Luna Rossa, e non poteva essere altrimenti. Ma proprio il team Luna Rossa/Prada non ha voluto accettare che un membro dell'equipaggio, l'unico italiano, indossasse una maglietta (e non in regata ma solo per una semplice foto) contro la camorra per una iniziativa della associazione intitolata al giornalista Siani. Anche questo dovremmo ricordarci facendo il bilancio di questi giorni.. 3) Il villaggio, bisogna dirlo, e' una brutta copia di una fiera di paese e non aggiungo altro, chi l'ho ha visitato puo' confermarlo. 4)Vedremo alla fine i conti se faranno una operazione di trasparenza ( ne dubito) .., ma chi sicuramente ci ha guadagnato e' il grande carrozzone del circo coppa america, con i soldi versati da noi, con i soldi degli sponsor, con l'esclusiva delle riprese per cui non abbiamo potuto vedere nulla in Tv tranne oggi.. Per le presenze, nonostante la grande folla sul lungomare, e' notizia di ieri, ci si aspettava qualcosa di piu', gia' mettono mani avanti e ci dicono che la colpa e' della cancellazione delle regate...e che cmq l'anno prossimo sarà' diverso.. Speriamo.. 5)Resta, certo, soprattutto per noi Napoletani, per i giovani, aver avuto la possibilità' di riprendersi un pezzo di città, e l'aver avuto gratis un grande spettacolo.. E' pero' un momento effimero... Abbiamo creato qualcosa di duraturo ? C'e' l'idea della ZTL... Ma sapranno reggere e investire in trasporti pubblici, funicolari aperte fino a tardi, mantenimento strade scorevoli, mantenimento ordine pubblico e controllo come in questi giorni ? Purtroppo sono pessimista... , c'e' bisogno di programmazione, di investimenti ... Ho ancora bene impresse le immagini del rifacimento del manto stradale al corso Vittorio Emanuele fatto in una notte, con i buchi lasciati li' dove c'erano le macchine posteggiate, con i tombini cementati cosi' come le feritoie per il deflusso dell'acqua...... 6)Penso a come si potevano spendere meglio i soldi di questi giorni ( e spero che non si dovra' rismontare la scogliera costruita alla rotonda diaz) per interventi duraturi sulla citta' sui suoi spazi, sui suoi monumenti, musei, e molto altro che questa città può offire, negati innanzitutto a noi napoletani e poi ai turisti.....

mercoledì, novembre 30, 2011

Ciao Lucio


Ho incrociato probabilmente la prima volta Lucio Magri da bambino quando ospite di mia zia Adriana a Roma venivo trascinato di tanto in tanto in riunioni in minuscole stanze nel centro di Roma affollate e piene di fumo, inizio anni 70.. più o meno. Poi mi ricordo le vittorie elettorali della sinistra nel 75 (amministrative) e 76, le attese sotto Botteghe Oscure per i risultati e le cene poi al ristorante per festeggiare, in cui io mi addormentavo per la stanchezza.. Poi la scoperta della politica a scuola nei collettivi dove “quelli del Manifesto” erano per noi "un mito". E anche dopo da iscritto e poi da dirigente della Federazione Giovanile Comunista (la FGCI), quel gruppo e poi il PDUP di Magri, li sentivo (li sentivamo) quasi più vicini degli “adulti” del nostro partito(il PCI). Erano movimentisti, erano con noi nei movimenti per la Pace e in quelli contro il nucleare, e quando confluirono nel PCI e i quadri giovani nella FGCI negli anni 80 erano “naturalmente” dei punti di riferimento…Lo sono rimasti per lunghi anni, perfino quando negli anni 90 sono partito per gli USA e continuavo a leggere e a seguire Magri sul “Manifesto”.. io unico abbonato a Washington al giornale insieme a Elisabetta Castellani che del giornale era il corrispondente in città. Il Manifesto oggi non riesco più a leggerlo, e in fondo il giornale di oggi è molto diverso da quello di quegli anni, soprattutto è fatto da altri, ha un altro linguaggio, o forse sono cambiato io.. In ogni caso Magri è rimasto come molti del gruppo (Castellina, Parlato, Rossanda per parlare dei vivi) quel “mito” che avevo da ragazzino. Coerente con una idea della politica che rimpiango, che non esiste più e che neanche lontanamente si riesce a ritrovare nei mille rivoli della sinistra italiana di oggi.



lunedì, marzo 15, 2010

improvvisamente a 46 anni, Sandro Ferrante se ne è andato ieri per uno stupido infarto, ciao amico mio

domenica, marzo 14, 2010

letto di recente: Le Perfezioni provvisorie di G. Carofiglio


una bella storia, ben confezionata, ma sopratutto
molta nostalgia per l'adolescenza dello scrittore, e dunque la mia e dei miei coetanei, ecco una pagina intera di ricordi di una epoca evocati da Carofiglio :
".......il mangiadischi, il mottarello, le penne a quattro colori, Pippi Calzelunghe, le magliette Fruit of the Loom, il corriere dei ragazzi, Rintintin, Mille e una sera con la sigla dei Nomadi, Attenti a quei due con Tony Curtis e Roger Moore, la graziella cross con il sellone, il subbuteo, gli oro saiwa, capitan Miki, Tex Willer, i fantastici quattro, sandokan, buttare le fialette puzzolenti e poi scappare via, la Prinz verde che portava sfiga, mafalda, charlie brown, la gomma pane, le partite a pallone con il supersantos dopo scuola, il flipper, i cappelli con i copri orecchi, il lego, il monopoli, giocare con le figurine dei calciatori, il primo canale, il secondo canale e basta, la tv dei ragazzi, la coccoina, la focaccia, il latte della centrale, i sussidiari, cartelle di plastica, astucci con le matite, odore di bambini, di merendine, di cera pongo, lego e soldatini, le caramelle Rossana, filmini in superotto, diapositive, le polaroid, Carosello, la pasta al forno dai nonni la domenica....."

domenica, febbraio 21, 2010

letti di recente "La Sera andavamo in Via Veneto" di Eugenio Scalfari


Ho appena finito di leggere questo libro ri-edito da Einaudi l'anno scorso ma pubblicato la prima volta da Mondadori nel 1986. Fa una certa impressione leggere a quasi 25 anni di distanza le riflessioni di Scalfari sull'Italia dal punto di vista del gruppo che lui definisce "liberals" italiani, dal Mondo di Pannunzio negli anni 50 all'Espresso che Scalfari diresse dal 63 al 68, fino alla fondazione di Repubblica nel '76 e al suo decennale nell'86. Un libro di storia recente, 386 pagine che scorrono veloci:il dopoguerra, il 68, il terrorismo, alcuni ritratti "visti da vicino" : Moro, Fanfani, Andreotti, Berlinguer, Craxi, Pertini, De Mita.... gli scandali, le trame, i contropoteri, tutto denunciato quasi in solitario dall'Espresso prima e poi da Repubblica, tutto così attuale, corsi e ricorsi storici... E LEGGETE QUESTO PASSAGGIO DEDICATO AD UN PERSONAGGIO DEL TEMPO "piglio volitivo,voce impostata, gusto dello spettacolo, invettiva verso gli avversari, improvvisazione, compiaciuta certezza di complotti oscuri e persecutori.." non era Berlusconi ma Bettino... UGUALE...

lunedì, gennaio 25, 2010

Letti di recente: "Vedi di non morire" e "La rizzagliata"



Ho deciso di postare almeno i libri che leggo visto che non riesco poi a dialogare molto con questo blog...Durante le vacanze di Natale ho finito di leggere Freakonomics e poi "La Rizzagliata" di Camilleri, un "giallo" filone non-montalbano che mi è piaciuto molto.. e ieri ho finito invece "Vedi di Non morire" di di Josh Bazell, un medico luareato ad Harvard, laureato anche in letteratura inglese e ora a San Francisco per una specializzazione in psichiatria. Quest'ultimo e un romanzo/thriller assurdo, geniale, truce.... (e' possibile da sveglio lacerarsi i legamenti staccare il perone o fibula - osso della gamba- per farne un'arma ?)molto cinematografico, ti fa ridere spesso a crepapelle...

Letti di recente "FREAKONOMICS"



Perchè i venditori di droga vivono ancora a casa con le loro mamme ? E' più pericoloso avere in casa una una pistola o una piscina per un bambino ? Che cosa hanno in comune la categoria degli insegnanti e quella dei lottatori di sumo? C'è un collegamanto tra la legalizzazione dell'aborto e la diminuzione del tasso di criminalità? Queste sono alcune delle domande che si pone e che discute Steven D. Levitt, docente di economia all'università di Chicago, e Stephen J. Dubner, giornalista e scrittore del New York Times, un libro esilarante ed un vero fenomeno negli Stati Uniti pubblicato nel 2006 e poi successivamente in edizioni ampliate e corrette. E' un libro su come i numeri spiegano economia, società, comportamenti, con conclusioni assolutamente inaspettate...Il libro ha dato origine anche ad un blog molto seguito, io l'ho letto in inglese ma ho visto che è uscita anche una edizione italiana .. ... e infatti vi posto entrambe le copertine..


 

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