Il Blog di Alfredo Budillon

giovedì, giugno 01, 2006

Primo commento sul voto

Dunque a mente fredda (?) un primo commento sul voto. La vittoria della Iervolino al primo turno è molto positiva. In campagna elettorale ho ripetuto fino alla noia del pericolo del ballottaggio ma anche del mio grande apprezzamento per la sua persona. Spero faccia tesoro di questo successo e scelga una giunta di buon profilo perché i molti problemi che questa città ha di fronte, pur con l’aiuto fondamentale di un presidente del consiglio amico, necessitano di grande capacità di governo. Gli 805 voti che ho racimolato (circa 100 in meno rispetto a cinque anni fa) sono obiettivamente meno di quello che avevo previsto ma, alla luce di una analisi della campagna elettorale e del risultato delle preferenze distribuite nei DS, un risultato assolutamente dignitoso. I pochi voti che mi separano dal risultato di un assessore di lungo corso come Rachele Furfaro o dal capolista dei DS Barbieri, entrambi per altro non eletti, ne sono una testimonianza. E voglio rimanere nell’ambito dei DS. E’ indubbio che il meccanismo del consenso oramai anche a sinistra ha altri percorsi, anche legittimi, ma lontani anni luce da un voto d’opinione o legato alla bontà del candidato. Eppure il voto d’opinione se pur ridotto è presente, basti pensare ai circa 25.000 voti ai DS espressi senza alcuna preferenza. C’è una grande responsabilità di chi governa il consenso, nei partiti e nelle Istituzioni, rispetto alla incapacità di rappresentanza di interi segmenti della società e del territorio della città di Napoli. Ma c’è una incapacità da parte di pezzi di classe dirigente diffusa di questa città, mondo delle professioni, dell’Università, etc, di far pesare nelle istituzioni il proprio peso anche elettorale. C’è stata una dispersione, probabilmente voluta, di un certo voto d’opinione, che fa sì che nel prossimo consiglio comunale, così come era successo nel consiglio regionale una anno fa, almeno tra gli eletti dei DS non c’è espressione di un pezzo importante della società napoletana.
Nel corso della campagna elettorale ho suggerito tre temi importanti a cui bisognava e bisognerà rispondere nei prossimi anni qui a Napoli: come migliorare, al di là dei grandi progetti per la città, la qualità della vita quotidiana dei cittadini napoletani; come creare nuovi strumenti di interlocuzione tra Istituzioni e cittadini e tra politica e cittadini; come si seleziona la classe dirigente che governa. Tutti tre inevasi e soprattutto gli ultimi due, a risultato acquisito, molto difficili da affrontare. Soprattutto, avevo sostenuto che i partiti, così come li avevo conosciuti fin da ragazzino avendo iniziato a fare politica nel PCI a fine anni 70, avevano ampiamente esaurito capacità di rappresentanza, partecipazione, consenso. Ne resto ancora più convinto oggi. Anche il consenso come lo concepisco io, e nonostante i lusinghieri risultati elettorali dei DS, che pure perdono 6 consiglieri comunali ! La risposta anche nell’ultimo blog la suggerivo nella possibilità che si potesse contribuire anche al di fuori dei partiti, ma insieme ai partiti principali del centrosinistra, alla costruzione del partito democratico. Se ci consentono di farlo bisogna provarci.


 

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