Il Blog di Alfredo Budillon

mercoledì, novembre 30, 2011

Ciao Lucio


Ho incrociato probabilmente la prima volta Lucio Magri da bambino quando ospite di mia zia Adriana a Roma venivo trascinato di tanto in tanto in riunioni in minuscole stanze nel centro di Roma affollate e piene di fumo, inizio anni 70.. più o meno. Poi mi ricordo le vittorie elettorali della sinistra nel 75 (amministrative) e 76, le attese sotto Botteghe Oscure per i risultati e le cene poi al ristorante per festeggiare, in cui io mi addormentavo per la stanchezza.. Poi la scoperta della politica a scuola nei collettivi dove “quelli del Manifesto” erano per noi "un mito". E anche dopo da iscritto e poi da dirigente della Federazione Giovanile Comunista (la FGCI), quel gruppo e poi il PDUP di Magri, li sentivo (li sentivamo) quasi più vicini degli “adulti” del nostro partito(il PCI). Erano movimentisti, erano con noi nei movimenti per la Pace e in quelli contro il nucleare, e quando confluirono nel PCI e i quadri giovani nella FGCI negli anni 80 erano “naturalmente” dei punti di riferimento…Lo sono rimasti per lunghi anni, perfino quando negli anni 90 sono partito per gli USA e continuavo a leggere e a seguire Magri sul “Manifesto”.. io unico abbonato a Washington al giornale insieme a Elisabetta Castellani che del giornale era il corrispondente in città. Il Manifesto oggi non riesco più a leggerlo, e in fondo il giornale di oggi è molto diverso da quello di quegli anni, soprattutto è fatto da altri, ha un altro linguaggio, o forse sono cambiato io.. In ogni caso Magri è rimasto come molti del gruppo (Castellina, Parlato, Rossanda per parlare dei vivi) quel “mito” che avevo da ragazzino. Coerente con una idea della politica che rimpiango, che non esiste più e che neanche lontanamente si riesce a ritrovare nei mille rivoli della sinistra italiana di oggi.




 

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