Il Blog di Alfredo Budillon

giovedì, aprile 16, 2009

Storie di ordinaria disorganizzazione sanitaria in Campania


Ho sperimentato in questi giorni , non dal punto di vista professionale, ma da parente di paziente, la funzionalità del nostro più prestigioso policlinico Universitario, quello della Federico II a Cappella Cangiani. Una struttura con molte alte professionalità, con punte di eccellenza di ricerca scientifica testimoniate dalle molte pubblicazioni su riviste internazionali di alto profilo. Una struttura di accoglienza “alberghiera” - almeno nel reparto che ho frequentato- ottima, molto pulita e ristrutturata da poco. Certo la struttura del Policlinico a padiglioni separati, di antica concezione (è così il Policlinico Napoletano, ma anche l’Umberto I di Roma o il Cardarelli qui a Napoli), anche se il Policlinico è stato inaugurato solo nel 1972, è assolutamente superata – ad esempio per fare una radiografia viene l’ambulanza a prenderti per portarti in un altro padiglione. La ragione di questo scritto è in realtà nell’assoluta “follia” e non funzionalità di un servizio -cruciale per una struttura assistenziale- come quello delle analisi, delle indagini di laboratorio per intenderci… Un servizio che oramai lascia alla mano dell’uomo ben poche funzioni, le apparecchiature sono tutte automatizzate, ci si limita al controllo di qualità. Questo ovunque , in qualunque struttura assistenziale, ospedaliera e non , piccola o grande. Un servizio essenziale che ci dà le informazioni sulla funzionalità degli organi del paziente, che ci dice se c’è anemia, o se il fegato funziona, e che ci aiuta a formulare la diagnosi , ci guida nelle scelte terapeutiche, ci aiuta nella prognosi. Un servizio che anche in assenza di richiesta di “urgenza” in qualche ora ci dà tutte le informazioni di cui noi medici abbiamo bisogno, e che anzi oramai, perfino nella nostra città è spesso informatizzato, accedi con una parola chiave alle informazioni e ai valori di laboratorio del paziente direttamente dal tuo desktop…E’ così oggi all’Istituto Pascale, è così da anni all’Ospedale di Benevento e in strutture anche molto più piccole. Non è così al nostro Policlinico Universitario. Al Pascale se faccio delle indagini di controllo con un prelievo, diciamo alle 9 del mattino, alle 14 ho tutte le informazioni, se chiedo le urgenze , le ho in meno di due ore .. Al Policlinico Universitario non esiste un Laboratorio di Analisi Centralizzato. Il paziente per avere una quadro completo del suo stato metabolico fa qualcosa come 15, dico 15 provette diverse nel corso del prelievo di sangue ( al Pascale, dove facciamo molti marcatori specifici tumorali si richiedono tre quattro provette diverse) .. Perché ? Perché ogni analisi ha il proprio laboratorio di riferimento all’interno del Policlinico per giustificare un primario del servizio e dipendenti .. poi queste analisi vengono collezionate, stampate, imbustate a mano e quelle giunte entro le 18 circa vengono poi inviate a mezzo pulmino nei vari padiglioni, un portantino le raccoglie e i Medici in genere le ricevono il giorno dopo a 24 ore di distanza dal prelievo effettuato entro le 7.30 del mattino a tutti i pazienti. Le analisi delle Urine in genere arrivano dopo 48 ore, i marcatori tumorali entro tre quattro giorni… intendiamoci non sono “urgenze” non c’è pericolosi vita, si cerca semplicemente di monitorare- come in tutti gli ospedali del mondo- l’andamento della malattia dei pazienti ricoverati, l’efficacia delle cure etc.. Al Policlinico Universitario della Federico II – a differenza di ciò che avviene nella maggioranza degli altri ospedali, I Medici lavorano molto più a lungo, perché se sono preoccupati per i loro pazienti devono aspettare le 19.30 per avere informazioni sullo stato del proprio assistito !! E succede anche che un emocromo (la conta di globuli rossi, globuli bianchi, piastrine, che si ottiene da uno strumento entro 20 min dal prelievo, arrivi dopo 36 h!!!! I medici allora devono basarsi sulla loro intuizione e esperienza clinica, l’esperienza dei “segni” sul malato, una esperienza che ora non si insegna neanche più agli studenti di medicina, soppiantata dalla tecnologie e dalle molte analisi di laboratorio oltre che dalla diagnostica per immagine… Siamo sopravvissuti a questo, il paziente ' tornato a casa e per fortuna "i segni" erano confortanti.... Penso pero' a quelli per cui le indagini di laboratorio sono importanti.....e sono meno fortunati

1 Comments:

  • Bonjorno, budillon.blogspot.com!
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